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Il patrimonio edilizio italiano e il rischio di sfondellamento

Il patrimonio edilizio italiano è in gran parte datato: il 70% degli edifici è stato costruito prima del 1980 e oltre il 50% prima del 1970. Non stupisce, quindi, che il problema del deterioramento nel tempo dei solai in laterocemento, comunemente presenti negli edifici costruiti tra gli anni ’40 e ’70, sia piuttosto comune. I solai di questa tipologia, infatti, nella maggior parte dei casi sono stati realizzati con materiali e tecniche di costruzione che non rispettano gli standard moderni di sicurezza e spesso possono subire fenomeni di deterioramento nel tempo, aumentando il rischio di distacco e successiva caduta, anche solo parziale, dei blocchi di alleggerimento inseriti: il cosiddetto sfondellamento. Questo fenomeno può rappresentare un pericolo per la sicurezza delle persone, soprattutto quando si tratta di edifici pubblici o ad alta frequentazione come scuole e ospedali, ma anche nei contesti residenziali.

SafeNet di Ruregold: la soluzione antisfondellamento

Laterlite propone il sistema SafeNet di Ruregold per la messa a punto di un presidio antisfondellamento che eviti che i blocchi in laterizio inseriti nei solai misti in laterocemento possano distaccarsi e successivamente cadere. Il sistema è composto dalla rete in fibra di vetro AR apprettata SafeNet da 245 g/m² e da tre soluzioni di connessione strutturale - Vite CLS, Tassello CLS e Tassello CLS Passante - integrate dalla malta premiscelata fibrata a ridotto ritiro SafePlaster.

Facilità di posa e prestazioni del sistema SafeNet

SafeNet si caratterizza per la sua praticità di posa: basta posizionare la rete all’intradosso del solaio, provvedere al suo ancoraggio con uno dei sistemi di fissaggio previsti e all’eventuale finitura con l’intonaco premiscelato SafePlaster, o in alternativa posare il sistema a secco lasciando a vista la rete. Le prestazioni del sistema SafeNet sono state testate presso i laboratori del Politecnico di Milano che hanno verificato la capacità di tenuta dei diversi sistemi di connessione e il sovraccarico massimo ammissibile, sia nella configurazione a secco che in quella con intonaco SafePlaster. Nel primo caso, il sovraccarico massimo ammissibile è pari a circa 250 kg/m², nel secondo tale valore sale fino a 500 kg/m².

Soluzioni per il ripristino dei travetti in calcestruzzo armato

A questo presidio antisfondellamento si affiancano soluzioni tecniche che permettono di intervenire nel caso in cui lo stato di conservazione dei travetti in calcestruzzo armato sia compromesso: citiamo il Passivante per trattare le armature e la specifica malta tixotropica a ritiro controllato MX-R4 Ripristino, certificata ai sensi della UNI EN 1504-3, per ripristinare il copriferro. Nel caso si desideri integrare l’armatura dei travetti stessi, è possibile intervenire (senza aggravio in termini di pesi aggiunti) con la soluzione di rinforzo strutturale in materiale composito FRCM costituita dalla rete PBO-MESH 105 e dalla matrice inorganica MX-PBO Calcestruzzo.

Un caso di successo: la riqualificazione della sede ASL di Chieri

SafeNet di Ruregold è stata la soluzione scelta nell’intervento di riqualificazione dell’edificio della sede della ASL di Chieri: la struttura, che ospita ambulatori, uffici e locali di servizio, presentava solai in laterocemento ormai ammalorati. L’impresa esecutrice, la Terra Costruzioni srl di Beinasco (TO), ha adottato SafeNet di Ruregold. La praticità della soluzione ha consentito di intervenire rapidamente, procedendo a una produttività di circa 40/50 m²/giorno riqualificati, portando a termine i lavori nei tempi stabiliti in fase di progetto.

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