A Bologna l'arte contro la guerra invade le strade con CHEAP
A Bologna l'arte contro la guerra invade le strade con CHEAP

A Bologna l'arte contro la guerra invade le strade con CHEAP

L'arte pubblica prende posizione contro i conflitti e le strade di Bologna si animano con oltre 200 manifesti, frutto della Call For Artists 2024 promossa da CHEAP, progetto di arte pubblica che da anni trasforma gli spazi urbani in luoghi di riflessione collettiva. L'edizione di quest'anno, intitolata: L'arte (del rifiuto) della guerra, ha coinvolto 662 artistə da 41 paesi del mondo, producendo un totale di 1.120 poster inviati, tutti dedicati a un tema scottante e purtroppo attuale: la guerra.

Un tema inevitabile

L'aumento del 40% dei conflitti armati a livello globale negli ultimi quattro anni, secondo il Global Peace Index 2024, ha reso urgente per CHEAP affrontare il tema della guerra. Con 56 conflitti attivi, il collettivo bolognese ha scelto di lanciare un messaggio forte e chiaro: rifiutare la guerra e sabotarne la retorica attraverso l’arte. E lo ha fatto in grande stile, trasformando Bologna in una galleria a cielo aperto.

I poster selezionati sono esposti per tutto il mese di settembre e offrono una chiara contro-narrazione: mostrano la guerra come il prodotto di un sistema economico e coloniale da cui scaturisce inevitabilmente morte e distruzione. I manifesti, con immagini forti e provocatorie, spaziano da mitra che sparano dollari a tank rosa fluo, invitando il pubblico a riflettere e reagire. Alcuni lavori, giocando su un'ironia graffiante, contrappongono simboli di piacere consensuale a simboli di morte, sottolineando che l’amore e il rispetto reciproco restano la vera alternativa alla guerra.

A Bologna l'arte contro la guerra invade le strade con CHEAP

CHEAP: un collettivo di arte pubblica contro la violenza

CHEAP non è solo un collettivo di arte pubblica, è un movimento che crede nella capacità dell'arte di sfidare l’esistente e proporre una visione di società più giusta. Attivo dal 2013, CHEAP ha scelto i muri della città come spazio di dialogo e dissenso, utilizzando il poster come mezzo espressivo per raccontare storie di giustizia sociale, pace e diritti.

Quest’anno, al centro della riflessione di moltə artistə c’è il conflitto in Palestina, descritto da CHEAP come un vero e proprio genocidio. Attraverso le opere esposte, il collettivo bolognese cerca di rompere la narrazione distorta che spesso domina nei media e di aprire uno spazio di dibattito critico. In un periodo in cui parlare di pace è considerato radicale, CHEAP si schiera con chi chiede il cessate il fuoco come primo passo verso la giustizia.

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Un invito a immaginare un futuro diverso

I manifesti per le strade di Bologna non solo chiedono la fine delle guerre, ma propongono visioni di un mondo in cui la spesa militare viene convertita in istruzione e sanità, un mondo senza armi né eserciti. CHEAP ci ricorda che l’arte può essere uno strumento di trasformazione sociale, capace di criticare l’attuale sistema e accelerare i cambiamenti.

L'evento inaugurale si è tenuto durante il Festival di Emergency a Reggio Emilia, il 7 settembre, un’occasione significativa per presentare il progetto. Come ha dichiarato il collettivo: “Siamo vicinə al Dottor Gino Strada, che ha sempre affermato che la guerra non va solo condannata, ma abolita”.

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Un mese di arte per le strade

I manifesti saranno visibili per tutto il mese di settembre, offrendo a chiunque attraversi Bologna l’opportunità di riflettere, discutere e prendere posizione. L’invito di CHEAP è chiaro: disertiamo la guerra, sabottiamone l’immaginario e costruiamo insieme un futuro di pace.

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