Certificazione di resistenza al fuoco di profili in acciaio: le metodologie secondo il D.M. 16 Febbraio 2007
Uno dei problemi con cui ci scontra nella realtà operativa della prevenzione incendi, è la certificazione di resistenza al fuoco di profili in acciaio. Per certificare la resistenza al fuoco di qualsiasi tipo di elemento strutturale, come ben noto, sono consentite tre tipologie di metodologia secondo il DM 16 Febbraio 2007 "Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione"
1. Metodologia Tabellare;
2. Metodologia Sperimentale;
3. Metodologia Analitica.
Nel caso specifico dell’acciaio, il metodo tabellare è da escludere a priori, poiché non è possibile utilizzare questo metodo per la certificazione dell’acciaio. La strada del metodo analitico potrebbe essere percorribile, ma per profili standard di acciaio è consigliabile l’utilizzo dei test di resistenza al fuoco secondo EN 13381-4.
Per determinare lo spessore di protettivo necessario per raggiungere la resistenza al fuoco richiesta, il metodo sperimentale risulta essere il più indicato per profili in acciaio semplici e standard. Si sottolinea come per profili in acciaio semplici e standard si considerino, per esempio, i profili HEA180, HEB300, IPE300, etc.
La resistenza al fuoco dell’acciaio
Con il concetto di resistenza al fuoco si definisce la capacità degli elementi strutturali di resistere all’attacco di un incendio. Le costruzioni, infatti, devono essere progettate, realizzate e gestite in modo da garantire:
- Stabilità degli elementi portanti per un tempo utile ad assicurare esodo degli occupanti. La possibilità degli stessi di uscire indenni dalla costruzione, sia uscendo autonomamente, sia soccorsi dai Vigili Del Fuoco.
- Limitare la propagazione del fuoco dei fumi, anche riguardo alle opere vicine.
- La possibilità delle squadre di emergenza di operare in sicurezza.
- La salvaguardia dell’attività all’interno degli edifici.
- La salvaguardai ambientale in caso di incendio.
La resistenza al fuoco viene misurata in ore o minuti a seconda delle normative internazionali di riferimento, ma si tratta comunque sempre di un tempo. Secondo la normativa italiana, la resistenza al fuoco si misura in minuti.
Si sottolinea come questo tempo, sia riferito a un’esposizione termica che viene descritta con una curva Temperatura-Tempo, definita dalla normativa. Definire una resistenza al fuoco, senza associarla a una curva di Temperatura-tempo definita, non avrebbe significato. La più comune e riconosciuta curva Temperatura-tempo a livello internazionale è sicuramente la Curva ISO834, che viene riportata in Figura 1 e alla quale si fa riferimento nel presente articolo.