Una generazione emersa tra crisi e rigenerazione
Il Giappone post-2011, devastato da un terremoto e dal disastro di Fukushima, è il punto di partenza per comprendere l’urgenza di questa mostra. I protagonisti sono architetti nati tra gli anni Settanta e Novanta, che hanno scelto di reagire alle crisi sociali, economiche e ambientali del Paese con un approccio radicalmente nuovo.
Questa generazione affronta il declino demografico, l’abbandono rurale, un’economia stagnante, la crisi climatica. Ma, invece di inseguire la retorica della crescita infinita, ha deciso di fare con ciò che c’è: risorse limitate, materiali rigenerati, edifici esistenti.
Un’estetica dell’imperfezione, dell’adattamento, della creatività concreta che ridisegna anche il ruolo dell’architetto nella società.