Niki de Saint Phalle al Mudec: un viaggio tra arte, femminilità e ribellione
Niki de Saint Phalle al Mudec: un viaggio tra arte, femminilità e ribellione

Niki de Saint Phalle al Mudec: un viaggio tra arte, femminilità e ribellione

E stata inaugurata di recente e sarà disponibile fino al 16 febbraio 2025 al Mudec, la prima grande restrospettiva in un museo civico italiano dedicata all’eclettica e audace Niki de Saint Phalle. L’artista franco-americana, celebre per le sue opere monumentali, le iconiche Nanas e il suo spirito ribelle, torna a far parlare di sé in una mostra che svela il lato più intimo e impegnato della sua produzione. Un catalogo dedicato e il ritorno del suo libro ormai introvabile Il mio segreto, arricchiscono l’esperienza della mostra.

Un'artista che ha sfidato gli stereotipi

Niki de Saint Phalle è una figura che sfugge a qualsiasi definizione univoca. Pittrice, scultrice, performer, regista sperimentale: la sua arte si intreccia con una riflessione profonda su tematiche sociali, la lotta contro le ingiustizie e l'affermazione della femminilità. La mostra, curata da Lucia Pesapane in collaborazione con la Niki Charitable Art Foundation, ci guida attraverso otto sezioni tematiche, esplorando le fasi di una carriera lunga e rivoluzionaria.

Niki de Saint Phalle al Mudec: un viaggio tra arte, femminilità e ribellione

Un'arte che parla di libertà e diritti

Niki non è solo un'artista che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’arte del XX secolo, ma anche un’attivista, una voce potente per i diritti delle minoranze, dei più fragili, dei malati, dei bambini e persino degli animali. Il suo linguaggio visivo, colorato e vibrante, è un messaggio universale di inclusione e libertà. Le sue opere, accessibili e amate da tutte le generazioni, portano con sé una potente carica di ribellione contro l'ingiustizia, ma lo fanno attraverso la bellezza.

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Nanas e molto di più

Sebbene le sue sculture più famose siano le grandi e sinuose Nanas, la mostra al Mudec va oltre, svelando la complessità e la profondità del suo lavoro. Dalle opere su carta ai film sperimentali, dai video alle sculture di grandi dimensioni, l'esposizione racconta una Niki de Saint Phalle che distrugge e ricostruisce, che provoca e consola, che attraverso l’arte trasforma il dolore in bellezza.

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Un rapporto esplosivo: Niki e Jean Tinguely

L'esposizione al Mudec coincide con un’altra mostra dedicata a Jean Tinguely, marito e compagno di vita di Niki, presso Hangar Bicocca. La loro relazione, descritta come esplosiva e complementare, ha dato vita a un dialogo artistico irripetibile, una danza tra Yin e Yang, tra colori e materiali in apparente contrasto, che insieme hanno creato opere sorprendenti.

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Un'opportunità da non perdere

Questa mostra è un’occasione per ammirare 110 opere straordinarie e per riscoprire il lato più personale e doloroso di Niki de Saint Phalle, un’artista che, attraverso provocazioni e atti di ribellione, ha saputo costruire una visione del mondo dove l’arte è un’arma per cambiare il mondo, un accesso alla libertà e alla bellezza.

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