Architettura e sogno: l’universo sospeso di Ramón Enrich a Milano
Architettura e sogno: l’universo sospeso di Ramón Enrich a Milano

Architettura e sogno: l’universo sospeso di Ramón Enrich a Milano

Dal 15 aprile e fino 30 maggio 2025, la sede milanese di Cadogan Gallery ospita Architettura e Utopia, prima personale italiana del pittore e scultore Ramón Enrich.

Una ricerca tra memoria e astrazione

L’artista catalano porta in mostra presso la galleria Cadogan Milano una selezione di opere che raccontano il suo percorso, sospeso tra pittura, scultura e visione architettonica. Un lavoro ibrido e poetico, dove lo spazio si fa immaginario, la forma si dissolve nel colore e il paesaggio diventa visione.
Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Barcellona, Ramón Enrich ha costruito un linguaggio personale in cui l’architettura diventa soggetto e al tempo stesso simbolo. I suoi paesaggi sono popolati da volumi silenziosi, costruzioni razionaliste sospese nel vuoto, ombre nette e diagonali che tagliano la tela come elementi narrativi. La memoria dell’architettura si trasforma in utopia visiva, in un equilibrio tra il concreto e l’onirico che invita alla contemplazione.

Architettura e sogno: l’universo sospeso di Ramón Enrich a Milano

Scultura e pittura, tra immobilità e ritmo

Nelle opere in mostra, Ramon Enrich alterna tele ipnotiche e sculture dinamiche, con una sintassi che rifiuta la classificazione: figurazione e astrazione si mescolano, generando un lessico visivo autonomo. Dieci opere di piccolo formato restituiscono atmosfere silenziose, paesaggi in cui l’architettura è protagonista assoluta. Cinque grandi tele astratte esplorano invece il potere espressivo della diagonale e del colore, aprendo a una dimensione più rarefatta e geometrica.

Architettura e sogno: l’universo sospeso di Ramón Enrich a Milano

Un pensiero utopico che attraversa il tempo

Nonostante la varietà dei linguaggi, Architettura e Utopia si sviluppa come un racconto coerente, un viaggio dentro una visione che unisce il reale e il mentale. Le opere si intrecciano in un dialogo che celebra la poesia dello spazio, l’identità dei luoghi e la traccia lasciata dalla memoria. È un’arte che costruisce mondi silenziosi, atemporali, che rifiuta il rumore per lasciare spazio al pensiero.

Enrich, le cui opere fanno parte di collezioni prestigiose come quelle di David Hockney, Donald Judd e Fondation Hermès, ci offre con questa mostra uno spaccato autentico del suo universo: tra pittura e architettura, tra sogno e visione.

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