La produzione artistica "Truly"di Fabio Viale fonde i valori tattili della pittura con quelli plastici della scultura dando vita a opere d’arte che spiazzano l’osservatore. Gli equilibri estetici che l’uomo è abituato a contemplare soprattutto nella scultura vengono rivoluzionati dall’incontro con una tradizione forse ancora più antica, quella dei tatuaggi
“Truly”: sovvertire la storia degli equilibri estetici con un progetto monumentale che spazia dalla pittura alla scultura
L’artista piemontese Fabio Viale, in una mostra istituzionale nella città di Versilia, in Toscana, rivoluziona i concetti della bellezza classica e ideale con un’altra tradizione, forse anche più antica, del tatuaggio
«Alla base del suo lavoro esiste sempre una conoscenza rispettosa della materia» dice Sergio Risaliti, direttore artistico del Museo Novecento di Firenze, «ed è grazie a questa relazione virtuosa, coltivata negli anni, tra tecnica e poesia, tra materiali e strumenti, tra uomo e natura, che si è perfezionato un processo creativo il cui scopo è, al netto di altre considerazioni, l’esaltazione delle proprietà formali della pietra e di quelle concettuali e figurative nella fantasia umana»
L’opera delle Tre Grazie per la Chiesa di sant’Agostino, una scultura in marmo bianco, dettagliatissima nei particolari del panneggio, ha come soggetto tre donne originarie dalla città di Ghardaia in Algeria, con cui Viale è entrato in contatto durante uno dei suoi frequenti viaggi. Tramite la figura delle donne, che sono costrette ad indossare un burka fino ai piedi, l’artista pone l’accento sul tema della libertà negata e sulla percezione scontata che ne hanno gli occidentali che, proprio adesso, in momenti di forte limitazione, ne avvertono la misura
Un’altra opera che l’artista presenta è quella delle sculture tatuate in marmo destinate a piazza del Duomo a Versilia. I segni sul marmo sono per la prima volta la combinazione delle più attuali tendenze del tatuaggio, da quello criminale a quello giapponese, fino a quelli dalle influenze sudamericane, dando così vita ad un inedito ed esclusivo linguaggio trasversale
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Immagine di copertina, immagini articolo e gallery: Nicola Gnesi