La tradizionale Chiesa di Alcalá, sotto protezione della Vergine della Candelaria, inizialmente chiusa per motivi di sicurezza e infine demolita nel 2011, viene finalmente ricostruita grazie al profondo desiderio degli abitanti del paese di recuperare la memoria dell’eremo scomparso
Una nuova chiesa che riesuma la tradizione, il ricordo di una vecchia costruzione che si ergeva sola sulle terre laviche che giacciono oggi sotto l'asfalto. L’architetto ad accogliere la sfida di ristrutturazione è Alejandro Beautell, che conferisce alla Chiesa di Alcalá due navate differenti
I due volumi distinti all’esterno si traducono i un unico spazio interno. Uno dei due spazi recupera la forma e la posizione dell’antica chiesa, reinterpretando l’architettura tradizionale nel tentativo di recuperarne la memoria e di attutire il senso di smarrimento causato dalla sua demolizione
Le pareti sono nuove, ma l'atmosfera che racchiudono al loro interno è la stessa e condensa tutti i momenti vissuti in quel luogo. L'immagine della Vergine torna alla sua posizione originaria, occupando lo stesso posto di un tempo, alla testa dell'antico corpo
L'altro volume, come la fiamma d una candela, cerca la verticalità e culmina in un lucernario che illumina il presbiterio e collega le due navate, quella vecchia e quella nuova: un ponte tra tradizione e modernità. La strategia della scomposizione dell'edificio in volumi differenziati è stata utilizzata anche in risposta alle rigide condizioni urbane che costringono ad allineare l'edificio alla strada perimetrale
Dal punto di vista materiale, la costruzione è molto austera: la semplicità dei materiali utilizzati e l'uso di risorse come l'illuminazione naturale conferiscono allo spazio un carattere ascetico che cerca l'essenziale. Il volume che ricorda l’antica chiesa è in calcestruzzo ciclopico e recupera pietra naturale esistente nel sito. La finitura cesellata di questo corpo è rifinita, in modo tradizionale, con calce. Il bianco della calce contrasta con il colore ocra utilizzato nel nuovo volume, anch'esso costruito in cemento, questa volta colorato in massa e bocciardato con intensità diverse
