"Stavo per camminare sulle orme di mio nonno" Queste erano le considerazioni dell'architetto Renaud Chevallier, titolare dello studio Chevallier Architectes, quando ha accettato di ristrutturare questa residenza costruita dall’architetto Henri Chevallier suo nonno. Una reinterpretazione contemporanea di questo chalet a Chamonix, che è anche abitazione principale, a due generazioni di distanza
Costruire il contemporaneo camminando sulle orme degli avi. “Aperture”, uno chalet-abitazione principale a Chamonix
“Aperture” in inglese (che in fotografia definisce l'apertura dell'obiettivo attraverso cui passa la luce per entrare nella fotocamera e che, come una pupilla, si apre e chiude per regolarne la quantità) è il nome di questo chalet, costruito da un nonno e ristrutturato oggi con emozione da suo nipote
È anche un incontro, una consultazione intensa, tra l'architetto e il cliente; un cliente che si impegna ad essere quello sognato da ogni architetto: disponibile, affidabile, che garantisce gli investimenti e, naturalmente, chiede standard elevati. Le sfide erano abbondanti, era necessario integrare la modernità tecnologica e degli impianti, mantenendo le parti originali: una pompa di calore, una domotica elaborata, l’aria condizionata, l’illuminazione a LED; inoltre lo studio si è ritrovato a lavorare con materiali che non aveva mai utilizzato come il cuoio e l’ottone
Ultima sfida vinta dai progettisti dello studio Chevallier Architectes , è stata quella di aver raggiunto il massimo in termini di dimensioni per una delle finestre a golfo. Grazie alle nuove soluzioni tecnologiche sono stati in grado di "incorniciare" le viste del paesaggio circostante e le aperture sono state collocate nelle loro posizioni ideali. Una cornice permanente in un ambiente tranquillo
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