Vicolo della Cultura è un innovativo progetto di rigenerazione urbana promosso dall'associazione culturale omonima. L’obiettivo è trasformare le strade più interne e abbandonate delle periferie di Napoli in veri e propri spazi di arte e cultura, come forma di riappropriazione dello spazio pubblico.
Il progetto Vicolo della Cultura, inaugurato nel Rione Sanità uno quartieri popolare di Napoli, punta a sviluppare un modello che valorizza strade e quartieri dismessi, convertendoli in biblioteche e musei di street art all’aperto. Attraverso questo processo, si restituiscono colori, illuminazione, libri e servizi gratuiti ai cittadini, coinvolgendo università, enti, amministrazioni locali e artisti.
Il simbolo principale di questa rinascita urbana sono le Edicole Culturali, che riprendono un'antica tradizione napoletana. Nel '700, Padre Gregorio Rocco installò centinaia di edicole votive per illuminare i vicoli bui di Napoli e combattere la criminalità. Oggi, Vicolo della Cultura rinnova questa tradizione grazie al progetto delle architette Jessica Abbate ed Elena Busiello, di Studio Rondine.
Le installazioni a muro, progettate dallo studio specializzato in architettura urbana, fungono da biblioteche pubbliche all’aperto. In queste edicole, i napoletani possono donare o prendere libri gratuitamente. Al posto dei santi, le edicole rappresentano volti e frasi celebri della cultura partenopea, con l’intento di portare speranza e illuminazione culturale nei quartieri.
Un altro elemento distintivo del progetto Vicolo della Cultura è la presenza di installazioni artistiche che raffigurano volti di personaggi celebri della storia napoletana e italiana. I muri di via Montesilvano, un tempo degradati, ora mostrano le immagini di icone come Sofia Loren, Totò ed Eduardo de Filippo. Queste opere attraggono turisti da tutto il mondo, che fotografano le creazioni artistiche, contribuendo a generare un nuovo indotto economico per il quartiere.
Le Edicole Culturali si illuminano di notte, proprio come le storiche edicole votive. Questa illuminazione non solo rende le strade più sicure, ma attrae anche turisti e cittadini, rendendo il vicolo vivibile anche durante le ore notturne. Simbolicamente, la luce che emana dalle edicole, contenenti libri, lancia un messaggio di cambiamento che parte proprio dalla cultura.
Il progetto comprende anche il format teatrale “A voce d’‘o vico”, una vera e propria festa del territorio, con la partecipazione attiva dei bambini del quartiere. La compagnia teatrale Putéca Celidònia offre un corso di teatro gratuito, che culmina in spettacoli realizzati dai bambini stessi, affacciati dai balconi, affiancati da artisti, attori, cantanti e musicisti. Il vicolo si trasforma così in uno spettacolare teatro all'aperto, con una platea numerosa di occhi puntati verso il cielo.
Parte integrante del progetto è il recupero delle storie e degli aneddoti che hanno segnato la storia del vicolo. Grazie all'uso della tecnologia QR Code, le storie vengono trasformate in podcast accessibili direttamente dalle installazioni murali. Chiunque può semplicemente scansionare il codice e immergersi nelle narrazioni storiche e culturali del quartiere. Questo lavoro coinvolge artisti di fama internazionale come Giobbe Covatta, Sonia Bergamasco, Marco D’Amore e Lino Guanciale, che hanno prestato le loro voci.
Design, installazioni, percorsi e performance contribuiscono a creare un'esperienza immersiva unica per i visitatori e ha dare nuova dignità alla bellezza popolare
