Da identità compromessa a simbolo di libertà
Fino al 1945, la città di Szczecin apparteneva alla Germania, prima di essere incorporata in Polonia a seguito della ridefinizione dei confini post-bellici: un cambiamento che ha segnato profondamente l’identità della città e dei suoi abitanti. Prima della guerra, l'attuale Piazza Solidarności era considerata uno dei punti più rappresentativi e vivaci della città, una sorta di vetrina del centro urbano. Tuttavia, durante i bombardamenti bellici, l’intero quartiere venne quasi completamente raso al suolo, lasciando un vuoto fisico e simbolico nel tessuto urbano.
Negli anni successivi, la piazza divenne un luogo di grande significato storico: fu qui che nel 1970 si svolse la protesta operaia, brutalmente repressa, un evento che consacrò la piazza come simbolo della lotta per la libertà e dei diritti civili. Oggi, questo spazio emblematico ospita il museo Dialogue Centre Przełomy, uno dei progetti di architettura firmati da KWK Promes Konieczny, che con il suo design unico celebra la memoria e offre uno spazio dedicato alla riflessione e al dialogo sulla storia travagliata della città.