Il negozio, oggetto dell'intervento a Monte San Savino, in provincia di Arezzo, era definito da pareti e soffitti decisamente eterogenei, mura antiche con superfici incerte in continuità con pareti e intonaci cementizi recenti. La scelta progettuale dell'Architetto Massimo Zanelli è stata quella di stabilire un rapporto di sincerità e necessario distacco tra i vari elementi
Negozio ad Arezzo. Passato e presente in equilibrio grazie alla Materia
L'Architetto Massimo Zanelli ristruttura un locale commerciale a Monte San Savino, in provincia di Arezzo, in Toscana. Il progetto, che si trova nella cinta muraria esterna della città medievale, ha lavorato sulla matericità degli elementi
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Il negozio si trova nella cinta muraria esterna della città medievale. Il nuovo spazio nasce dalla fusione di due precedenti attività commerciali contigue, grazie alla demolizione parziale della parete che le separava
L'impostazione del progetto si basa sulla volontà della committenza di ottenere uno spazio pulito, realizzato con elementi essenziali, allo stesso tempo pratico nella sua gestione. L'intento progettuale è stato quello di lavorare sulla matericità degli elementi, facendoli partecipare al racconto formale e funzionale nel rapporto tra contenitore e contenuto
Per coniugare la necessità di un magazzino e il poco spazio a disposizione il progettista ha pensato ad un arredo contenitore, in modo da avere la maggior parte dello stoccaggio all'interno dello spazio al pubblico. Compositivamente l'arredo si risolve in una fascia contenitore appesa alle tre pareti principali che compongono la scena visiva. Il contenitore è tagliato orizzontalmente per dare vita ad una superficie di appoggio, fin quando nella zona di ingresso i due lembi della fascia, superiore e inferiore, si liberano dal rapporto con la parete muovendosi in direzioni opposte, generando così uno sbalzo che invade la vetrina d'ingresso
Nell'ambiente si è accolti da un nastro a terra di resina con polveri di ottone ossidato che supera il bancone e disegna la grande porta a bilico che separa la zona di servizio
La percezione spaziale complessiva è caratterizzata dalla separazione tra i due ambiti uomo-donna, i quali condividono gli aspetti compositivi ma si distinguono fortemente per materiali e finiture. Per l'uomo si è scelto un'atmosfera materica con riferimenti linguistici agli anni 50, il design dell'arredo si risolve in assi inclinati e morbide curve, le finiture sono lacche lucide su essenze di mogano e pero. Per la donna invece le atmosfere sono più neutre, colori chiari e contrasti annullati, una semplicità che lascia più spazio e attenzione al prodotto da vendere
Attraverso un processo di ripulitura l'Architetto Massimo Zanelli riporta alla luce le stratigrafie degli interventi precedenti, nei confronti dei quali le lavorazioni contemporanee, sia murarie che di arredo, si confrontano con dignità e rispetto reciproco, in un equilibrato gioco tra passato e presente