Restauro di Chiesa San Pellegrino e nuovo Deposito dei Gessi a Lucca

La storia della Chiesa San Pellegrino

Nel centro storico di Lucca, affacciata sull’antica Via San Pellegrino, oggi via Galli Tassi e percorso di accesso alla città della Via Francigena, l’edificio religioso versava in uno stato di avanzato degrado quando MICROSCAPE architecture urban design viene incaricato del suo restauro. Si pensa che la Chiesa sia stata costruita presso l’antica pusterla San Giorgio, la porta di accesso alle antiche mura di fortificazione romana. Nella metà del 1600 fu ampliata con la grande aula voltata e divenne il luogo di preghiera delle ricche famiglie del quartiere. Nel 1808 fu chiusa al culto e divenne prima un’officina organaria e più recentemente un magazzino

Il restauro: la luce come materia

Con l’opera di restauro sugli esterni, le coperture e gli interni, oltre alla ripresa dei i vani annessi adiacenti riconnessi alla Chiesa con la riapertura di un’antica porta, l’edificio è stato riportato all’antico splendore nel massimo rispetto del manufatto. Gli architetti usano la luce, sia naturale che artificiale, come materia per definire lo spazio. Gli unici elementi architettonici che sono stati aggiunti sono le lastre di acciaio verniciato a polvere che fasciano il vano della porta di collegamento con i vani annessi, i gradini mancanti del presbiterio, la riprogettazione delle aree in cui si trovavano originariamente gli altari laterali di San Rocco e della Natività rimasti vuoti da molto tempo e, infine, l’area della bussola d’ingresso

Allestimento del Deposito dei Gessi

L’edificio religioso viene restaurato su commissione della Parrocchia dei Santi Michele, Paolino e Alessandro per ospitare la collezione di calchi di gesso del Polo Museale Toscano formata da 230 pezzi datati dalla metà XIX secolo alla metà del XX. Data la grande quantità di gessi, l’allestimento viene composto con due sistemi, scaffali di tubi innocenti e pedane/tatami di bancali in legno, che permettono di creare spazialità multiformi adatte ai diversi elementi scultorei

Uno spazio per celebrare la stratificazione storica e l’universalità dell’arte

Scorci visivi sempre diversi al variare della luce diventano lo spazio di coinvolgimento contemporaneo che abita l’aula della chiesa, tra la materialità delle finiture architettoniche e la linearità delle forme. L’antico pavimento in marmo bianco e bardiglio è stata pulito volendone conservare l’usura, a testimonianza della stratificazione degli usi di questo spazio. La nuova porta in vetro della bussola di ingresso consente la relazione tra interno e lo spazio urbano. Entrando, il primo elemento che si incontra è un pannello/frontespizio recante graffiti in diverse lingue a metafora dell’universalità dell’arte