Rigenerazione architettonica: trasformare un immobile senza identità
Rigenerazione architettonica: trasformare un immobile senza identità

Rigenerazione architettonica: trasformare un immobile senza identità

La rigenerazione architettonica di un immobile privo di identità nella zona peri-urbana di Morbegno rappresenta un progetto distintivo che unisce design contemporaneo e artigianato tradizionale.

Una nuova visione per il paesaggio peri-urbano

Il lavoro di progettazione a cura di altrostudio architetti è inserito tra interventi modesti e infrastrutture secondarie ed è incorniciato dal suggestivo e aspro scenario montano. Il progetto ha l'obiettivo di creare un segno distintivo capace di dare lustro all’attività di famiglia dei proprietari, che da due generazioni fornisce personalizzazioni di lattonerie e lamiere ad artigiani e imprese.

Rigenerazione architettonica: trasformare un immobile senza identità

Fusione di conservazione e innovazione

La ristrutturazione dell'edificio monofamiliare è avvenuta attraverso tipologie d'intervento diversificate. Al piano terra, si è optato per un criterio conservativo per i consolidamenti in cemento armato, mentre al primo piano è stato adottato un approccio contemporaneo per il miglioramento della tecnologia costruttiva delle facciate leggere in legno, successivamente rivestite.

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Comfort abitativo e design protettivo

Le falde di copertura sono state interamente ricostruite con l'obiettivo di portare all'eccellenza il comfort abitativo del piano nobile. Le nuove stratigrafie di coibentazione e il nuovo manto di lattoneria, oltre a rivestire le due falde inclinate, sono stati riproposti verticalmente sui prospetti del piano ricostruito, quasi a delinearne una seconda pelle con funzione di elemento protettivo sospeso. Il manto di lattoneria è stato realizzato in alluminio Prefalz con doppia aggraffatura, mentre il rivestimento in facciata è stato realizzato con profilo in lega di alluminio estruso PREFA a Zeta con superficie verniciata del medesimo colore 01 P.10 usato in copertura.

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Un design minimalista con funzionalità

La sagoma minimale è disegnata dal prolungamento della silhouette di un grande timpano con colmo decentrato per via del solo sbalzo sul fronte sud. Da questo prolungamento è stato ricavato un generoso terrazzo coperto, fruibile per almeno sei mesi l'anno come una vera e propria protesi domestica delle destinazioni living e kitchen.

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Un contrasto compositivo con il paesaggio

A seguito del confronto sulla compatibilità paesaggistica, è stata introdotta una griglia di travi in legno verniciato di color blue-gray, la cui funzione solo estetica potrebbe sembrare portante. Il loro andamento inclinato ha cercato una rottura compositiva rispetto all'innovativo e lineare design del profilo a Zeta, quasi a cercare un collegamento con i boschi colonnari delle conifere di media montagna.

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Equilibrio tra volumi e finiture

Riproporzionati i volumi, il resto delle finiture dell'involucro è stato scelto in armonia con i colori delle partizioni metalliche. Le soglie in pietra sono state selezionate tra le quarziti tendenti al blue-gray, le perlinature in legno di abete e tutti gli inserti metallici come serramenti in alluminio, recinzioni, porte sezionali e parapetti, sono stati verniciati tono su tono.

Le tinte di facciata visibili al piano terra sono state proposte in modo neutro per dare maggior risalto alle finiture di dettaglio, progettate per enfatizzare i pieni e vuoti dell'edificio originale. Questo approccio ha reso le finiture protagoniste sia in termini pratici che estetici, creando un equilibrio nella composizione discontinua ed anonima dell'edificio originario.

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