Nel 2018 apre le sue porte a Milano un ristorante dall’estetica raffinata che ridà vita alle sale di una vecchia palazzina liberty, in passato sede del dopolavoro operaio di una grande fabbrica adiacente. Per lo studio di progettazione Sgsm un’occasione unica di operare in uno spazio ricco di memoria e di magia, e dalla rara conformazione spaziale (una scatola rettangolare vuota, alta di più di 7 metri), ed è stato proprio questo “fortunato” punto di partenza che ha incoraggiato gli architetti ad osare un’architettura forte e di grande impatto
Ristorante Mura. Un design d’impatto in cui l’estetica orientale trova una sua magica declinazione
Progettato come se fosse un villaggio ‘smontato’ nei suoi elementi costitutivi, le sale che lo compongono rappresentano rispettivamente un tempio, un agglomerato di case, e una campagna con i suoi orti e giardini. Nasce così un ambiente dal grandissimo impatto scenografico.
Gli ampi spazi che caratterizzano il fabbricato, le alte arcate e la struttura muraria in mattoni sono rimasti inalterati e ben leggibili, diventando la ‘scatola’ entro la quale la fantasia del mondo orientale ha trovato una sua magica declinazione. Tre grandi sale in reciproca continuità visiva contraddistinguono il locale, e ognuna di esse interpreta un elemento della natura in funzione delle proporzioni dell’involucro che la contiene
La sala centrale, alta più di sette metri, è stata pensata come la sala dell’Aria: è contraddistinta da un alto soffitto rivestito da doghe composte in vele che sembrano gonfiarsi e rilasciarsi come se fossero spinte dal vento. L’illuminazione dorata fluttua nello spazio sospesa ed aleggia sui tavoli dando una sensazione di grande leggerezza. I tavoli sono schermati da leggeri separé in legno e lamina d’oro i cui riflessi ricordano il movimento di canneti ondeggianti. Ai lati della grande sala centrale vi sono due sale laterali frutto di aggiunte successive al fabbricato originario, contraddistinte da proporzioni e caratteristiche spaziali diverse
La sala di destra è stata chiamata la sala della Terra e dell’Acqua ed è contraddistinta da un soffitto scuro in fibra di legno sul quale galleggiano come ninfee 12 lampadari circolari. Lo spazio è suddiviso in piccole celle/privé, ciascuna contraddistinta da disegni di pesci e specchi d’acqua che rievocano la quiete dei giardini e dei padiglioni del tè giapponesi. Tutto in questa sala è statico e calmo, sicuro come la terra
La sala di sinistra, infine, viene detta sala della Luce. Le alte pareti ed il soffitto sono infatti quasi completamente vetrati: su di esse si riflettono all’infinito le luci della sala che si perdono sullo sfondo del cielo. Durante il giorno la sala offre, data la sua esposizione ad est, una particolare e gradevole luminosità rievocando lo spazio di una antica serra
Uno spazio dal design curato ed elegante che non trascura però il comfort acustico dei clienti grazie alla combinazione progettuale di diversi elementi. Alcuni arredi (separè in legno e lampadari) svolgono una duplice funzione, sono infatti utilizzati anche come diffusori acustici che spezzano e riflettono le onde sonore in modo da amplificare e ottimizzare il suono nel locale. Questi ultimi combinati con i pannelli Celenit ABE e il controsoffitto rivesto in legno creano un ambiente confortevole dal punto di vista acustico.