Il Momentary accoglie i visitatori attraverso il suo cortile invece che attraverso una grande e monumentale porta d'ingresso. L'obiettivo è stato quello di progettare un hub culturale con un coinvolgente indoor e aree all'aperto per portare artisti da tutto il mondo nella regione
The Momentary: uno spazio culturale che porta l'arte contemporanea nella vita quotidiana
The Momentary è un'esperienza di arte contemporanea unica nel suo genere riproposta in modo creativo da un impianto Kraft Foods dismesso da 70 anni a Bentonville, Arkansas. Un museo che capovolge ciò che ci si aspetta da un museo d'arte tradizionale che ospita spazi espositivi, concerti, teatro, cinema e spazi di studio che supportano un programma di artist-in-residency
Lo studio Wheeler Kearns Architects ha cercato di riutilizzare più struttura esistente possibile ceracando di differenziare il più possibile anche le nuove costruzioni, utilizzando materiali contemporanei come l'acciaio e il vetro, un intervento aperto e visibile che porta il vecchio e il nuovo insieme in un programma vario, ma olistico
La sua scala sembra accessibile; i suoi materiali e il suo stile sono in forte contrasto con l'edificio e sembrano quasi sovrapposti. La sua presenza segnala ai visitatori che qualcosa di diverso sta accadendo. Mentre le presistenza (la fabbrica) era focalizzata verso l'interno e opaca, le nuove aggiunte all'edificio sono state realizzate in vetro per permettere la vista dall'interno e dall'esterno. L’ampio spazio giardino esterno comprende sul lato est, una tettoia alta 15 metri che si estende per 13.000 metri quadrati, si tratta di un punto focale per i festival musicali all'aperto che funge anche come riparo dal sole per gli spettatori
All'interno, The Momentary sovrappone volutamente attività sociali e culinarie con spazi d'arte per difendere il ruolo dell'arte contemporanea nella vita quotidiana. Nasce così un bellissimo spazio esperienziale dove i visitatori godono di cibo e bevande contemporaneamente con mostre d'arte in uno dei principali spazi di arte visiva della zona
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Articolo di: Giulia Schellino
Foto: Tom Harris Architectural Photography