Atmosfere intime, musica e oggetti pieni di fascino accolgono musicisti e avventori che giungono alla liuteria per consulenze o semplicemente per visitarla. Uno spazio deputato alla cultura musicale e non solo, dove si percepisce immediatamente la grande passione di Diego per gli strumenti e il prezioso lavoro di ricerca artistica ed estetica che caratterizza il suo laboratorio.
Liuteria Diego Suzzi: l'arte manuale di far rivivere vecchi strumenti musicali
Arte del restauro, maestria artigianale e ricerca personale sono elementi imprescindibili del lavoro di Diego Suzzi, liutaio romagnolo che con il suo laboratorio in centro a Cesena vicino a La Rocca Malatestiana, recupera e ripara strumenti musicali antichi e del 900.
#1 answer
Liuteria Diego Siuzzi, questo è il nome del tuo bellissimo spazio a Cesena, nato dapprima solo come laboratorio di restauro e recupero strumenti ad arco e a pizzico, evolutosi nel tempo anche in luogo che ospita mostre, rassegne musicali e letterarie. Due parole sono quelle che mi vengono in mente pensando a questo posto magico: musica e artigianalità. Quando hai iniziato ad interessarti al legno e alla musica e com’è nata poi l’idea di farne un mestiere?
Maria Rosa grazie, innanzitutto voglio dirti che è un vero piacere parlare con te. Ho iniziato ad interessarmi di legni e strumenti a 17 anni, contemporaneamente a quando ho iniziato a suonare la chitarra. Comprai la mia prima chitarra elettrica, che ho ancora e mi lasciai affascinare completamente. Mi incuriosivano moltissimo i materiali e il modo di costruire strumenti. Iniziai a frequentare sempre più musicisti e qualche liutaio e questo ha alimentato il mio interesse. Ho coltivato questa passione e circa 15 anni fa l’ho trasformata in professione.
Devo tutto a mia madre, è stata lei ad insistere perché iniziassi a suonare la chitarra.
#2 answer
Recupero, restauro e riuso contraddistinguono il tuo lavoro. Vecchi strumenti rivivono e acquistano nuovo fascino. Un lavoro che richiede tempi lenti e grande pazienza. Parlaci dei protagonisti indiscussi del tuo laboratorio: gli strumenti che maneggi.
Si io mi occupo di restauro e recupero di strumenti antichi e del 900. Molti sono davvero preziosi e hanno un alto valore economico. Lavorare su strumenti vintage è come frequentare una persona in là con l’età, che ha una vita intera di emozioni ed esperienze da raccontare. Ci vuole tanta pazienza e tanto cuore. In alcuni casi sono veri e propri recuperi eroici con fratture terribili, modifiche irreversibili che non mi consentono di riportare gli strumenti allo stato originale. A volte mi sono capitati strumenti vittime di incendi oppure semplice incuria e incidenti di vario tipo.
Alcuni strumenti celano segreti e racconti del passato rivelando le abitudini, i gusti, i vizi e altro dei precedenti proprietari. I segni del tempo sono una mappa dei ricordi, un testamento di vita vissuta sui palchi in giro per il mondo o semplicemente nelle balere della nostra riviera. Poi spessissimo gli strumenti si legano profondamente a chi li suona, e chi suona ha quasi sempre un rapporto viscerale, fisico e d’amore profondo con lo strumento che ha scelto. Il profumo di alcuni legni, le vernici che cambiano con gli anni, la bellezza dei segni del tempo, le custodie piene di ricordi, i suoni incredibili, tutte le sfumature di suono, tutti i colori di suono di ogni mano e di ogni legno. Che magia!
Amo tantissimo il mio lavoro e tutti gli strumenti che mi vengono affidati. Vivo tutti i giorni il privilegio e la responsabilità del mio lavoro e questo mi rende felice e fiero di aver intrapreso il mestiere di Liutaio. Dico sempre che gli strumenti non sono semplici oggetti, non sono paragonabili a nessun altro mezzo per produrre arte. Molti mi contattano per perizie ed expertise, o per sapere che strumento è quello che hanno scovato in qualche soffitta o trovato chissà dove, a volte semplicemente per servizi di consulenza quali: datazione e valutazione.
#3 answer
La manualità è un valore molto prezioso, ancor di più oggi in un mondo sempre più tecnologizzato e industrializzato, un valore da riscoprire e di cui riappropriarsi. La liuteria è un’arte antica, l’arte della progettazione, della costruzione e del restauro di strumenti, ed è un lavoro che richiede grande manualità, come e dove hai appreso questo mestiere?
Hai detto bene, la manualità è un valore ed è sempre più prezioso. Più di 20 anni fa ho iniziato a frequentare alcuni liutai e ho cercato di carpire tutto quello che potevo, contemporaneamente ho messo inserzioni in alcuni giornali di annunci locali dove scrivevo: "Cerco strumenti musicali rotti e non funzionanti. Pago in contanti". Ai liutai chiedevo ogni informazione possibile e poi lavoravo su gli strumenti che trovavo e così la gran parte dell’esperienza l’ho fatta da autodidatta, restaurando e riparando per tante ore al giorno, spesso anche fino a tarda notte. Questo tempo è stato un’ottima palestra prima di potermi sentire sicuro e pronto per lavorare su strumenti di altri.
#4 answer
Hai aperto le porte della liuteria nel 2020, ad oggi vanti collaborazioni con musicisti affermati e che stimi, quali sono stati i passaggi fondamentali del tuo metodo per diventare un bravo liutaio?
Per diventare abili bisogna studiare tanto, essere molto curiosi, esercitare la pazienza e applicare in modo pratico la conoscenza per mutarla in sapienza. Questo è il mio metodo per sviluppare e migliorare le competenze. Nel giro di pochissimo tempo, grazie al passaparola il lavoro è aumentato tantissimo, lavoro con clienti da tutta Italia.
#5 answer
Il tuo laboratorio, oltre agli strumenti musicali, è pieno di oggetti bellissimi, oggetti vintage e di design, anche le mura che accolgono la liuteria hanno una storia tutta da scoprire e un certo valore architettonico. Raccontaci tutto, da cosa ti sei lasciato ispirare per arredare e allestire lo spazio?
L’edificio che ospita laboratorio e negozio è situato sulla cinta muraria malatestiana risalente al 1400 circa, e ingloba una torre delle mura. Invece la facciata stondata risale al 1930 circa. Mi è sempre piaciuto moltissimo questo angolo di Cesena così caratteristico. Ho arredato gli spazi per renderli accoglienti e ospitali, funzionali al mio lavoro e piacevoli da vivere dato che passo gran parte del mio tempo lì dentro.
Sono molto appassionato di design e architettura, giro tra antiquari e rigattieri, mercatini e collezionisti. Ho scelto oggetti di design iconici, e anche altro ad esempio il bancone del 1700 che era in un vecchio magazzino vicino al mio laboratorio. Poi amo moltissimo le lampade di Catellani&Smith, o le poltroncine e il divanetto disegnati nel 1938 da Giuseppe Pagano per la Bocconi.
In laboratorio c’è anche un angolo bar per me i e miei amici, un piccolo spazio per i vinili e una parte della mia collezione di strumenti vintage che metto a disposizione per studi di registrazione e appassionati.
#6 answer
La liuteria è anche un luogo dove si esibiscono musicisti, in jam session spontanee e in concerti organizzati. Come organizzi la programmazione culturale, è a cadenza fissa?
I musicisti quando entrano in laboratorio si sentono a loro agio in mezzo a tutti quegli strumenti e si mettono sempre a suonare. Sono passati a trovarmi alcuni dei miei musicisti preferiti e mi hanno donato momenti indimenticabili. Alcuni assolutamente inaspettati! Mi emoziono moltissimo quando succedono queste cose.
Organizzo concerti, mostre e presentazioni di libri, ma non a cadenza fissa tranne in inverno per circa 4 appuntamenti. Cerco di coinvolgere artisti che stimo anche se non li conosco di persona. Con alcuni di questi poi si è creata un'amicizia bellissima e in alcuni casi molto profonda. Gli spazi della Liuteria non sono grandi, si crea sempre un’atmosfera intima e calda. Ci sono frequentatori abituali che passano per fare due chiacchiere mentre lavoro, altri che vengono appositamente per visitare il laboratorio.
#7 answer
Grazie Diego siamo giunti quasi alla fine, in redazione siamo tutti appassionati di musica, è una delle forme d’arte che privilegiamo, indubbiamente è così anche per te e so che fai parte di una band: i Post Funk, dove suoni basso e synth. Ti chiediamo: tre tracce che ti piacciono particolarmente. Vogliamo condividere musica e conoscerne di nuova attraverso gli artisti che portiamo in questo spazio online.
Che bella idea! Ecco tre pezzi che amo:
Lilies of the valley - Jun Miyake
The finishing - Stavroz
Amir - Henri Texier
Gallery
Immagini di copertina: partendo da sinistra verso destra N1. Cinzia Spinelli N2. Cinzia Spinelli N3. Micol Bugli
Immagini di testo: N1. Diego Suzzi N2. Micol Bugli N3. Maicol Marchetti N4. Micol Bugli N5. Diego Suzzi N.6 Cinzia Spinelli N7. Cinzia Spinelli
Immagini di gallery: N1. Cinzia Spinelli N2. Micol Bugli N3. Micol Bugli N4. Cinzia Spinelli N5. Cinzia Spinelli N.6 Cinzia Spinelli N7. Maicol Marchetti N8. Maicol Marchetti N9. Diego Suzzi N10. Diego Suzzi