I clienti del progetto sono gli artisti e attori Sophie Cadieux e Mani Soleymanlou che lavorano a stretto contatto con gli architetti, creando allestimenti stravaganti e incorporando la presenza di allegorie. Di fronte all'obiettivo del fotografo, architetti e clienti si impegnano con entusiasmo e umorismo, producendo immagini che trasgrediscono i limiti della forma tridimensionale
Architettura, teatralità e giocosità. Le percezioni sensoriali trasgrediscono i limiti del tridimensionale
Lo studio Jean Verville architectes esplora un mondo in cui teatralità, giocosità e architettura si uniscono nel progetto “PLAY/PAUSE”, una scenografia che si sviluppa a tutta altezza in una casa situata in un quartiere residenziale di Montréal
- #America>
- #Canada>
- #Abitazione>
- #Metallo>
- #Cemento>
- #Colore>
- #Restauro>
- #Architectures>
- #Architettura>
L'interno di una casa stretta di un quartiere residenziale di Montréal fa da sfondo al mondo creativo dei suoi occupanti, con le loro personalità, con una scenografia che si snoda a tutta altezza nell'edificio. Dovendo alternare esigenze abitative ed esigenze lavorative, la riorganizzazione spaziale prevede una serie di volumi che si susseguono
Il vuoto dello spazio centrale si estende per tre piani e tutti gli spazi vengono unificati grazie all'uso della monocromia del grigio. Viene ridotto al minimo l'uso dei mobili e grazie alla luce, che filtra tra le superfici metalliche e le pareti, si moltiplicano le proiezioni di ombre, offrendo una continua danza di geometrie che giocano sulla tela monocromatica, capace di avvolgere il luogo in un'aura misteriosa che conferisce teatralità