Lillo Letters e le sue insegne: il fascino senza tempo dell’artigianato

Un mestiere antico che rivive nel presente

Loris Lillo riscopre l’arte del sign painting, un mestiere antico che oggi assume un valore nuovo e prezioso. Le sue creazioni spaziano da insegne commerciali per negozi o ristoranti a progetti più personali, in cui la componente estetica e il valore artistico vengono messi in primo piano. Uno degli aspetti più apprezzati del lavoro di Loris è la capacità di creare pezzi unici che, a differenza delle insegne digitali e prodotte in serie, raccontano una storia e riflettono l’identità del cliente. Le insegne di Lillo Letters sono spesso caratterizzate da tipografie vintage, con una cura minuziosa dei dettagli e dei colori, che danno vita a creazioni dal forte impatto visivo. L’arte dell’insegna dipinta a mano ha una lunga storia che si intreccia con le radici dell’artigianato urbano. Prima dell’avvento delle tecnologie moderne, ogni insegna che decorava le vie delle città era il frutto di ore di lavoro manuale, di precisione e di passione. Loris ha deciso di recuperare questa tradizione.

Il valore dell’artigianato oggi

L’artigianato non è solo una questione di tecnica, ma anche di etica. Scegliere di affidarsi a un artigiano come Lillo significa valorizzare il lavoro manuale, sostenere una tradizione che rischia di perdersi e scegliere un prodotto che è sinonimo di autenticità. Ogni insegna è creata su misura, riflettendo l’identità del cliente e il contesto in cui verrà installata. Inoltre, l’artigianato ha un impatto sociale importante: contribuisce a preservare la memoria culturale, a promuovere la sostenibilità e a favorire la creatività individuale.

Scopriamo l’arte del sign painting attraverso questa intervista a Loris Lillo

#1 answer 

Come è nata la tua passione per il sign painting e le insegne artigianali?

Sono sempre stato appassionato di un tipo di grafica più artigianale. Nel mio percorso di studi mi sono reso subito conto che le cose realizzate a mano ottenevano un riscontro più positivo rispetto a grafiche o artwork generati unicamente al computer. Questa consapevolezza insieme alla mia passione per la calligrafia e le lettere in generale, ha fatto sì che quando ho scoperto il mondo delle insegne dipinte a mano ne sono stato completamente rapito. Il mio obiettivo era di poter dare un output più dignitoso possibile alle mie lettere e così quando ho scoperto questo mestiere ho capito che era la strada giusta.

#2 answer 

Il mestiere del sign painter è considerato da molti un’arte in disuso. Quali pensi siano i motivi di questa scomparsa, e come pensi che possa essere rivalorizzato oggi?

Sicuramente il motivo principale per cui quest’arte ha rischiato di scomparire è l’industrializzazione dei processi di stampa. Quando sono stati commercializzati i primi plotter e stampanti per grandi formati, tantissime realtà hanno preferito spendere e attendere meno per poter avere insegne e cartelli, però adesso dopo tantissimi anni tanti si stanno rendendo conto delle potenzialità di un’insegna dipinta a mano, specialmente se in oro e sottovetro. Credo che questa riscoperta sia dovuta al fatto che siamo completamente circondati dal digitale, quindi in questo contesto l’artigianalità spicca particolarmente.

#3 answer 

Lavorare con tecniche tradizionali in un’epoca dominata dal digitale immagino sia una sfida, il digitale ha il suo valore, ma spesso porta alla produzione in serie e alla perdita dell’unicità. Come integri questi aspetti nel tuo lavoro?

Io sono stato prima un grafico che un artigiano, infatti sono laureato in Graphic design & Art direction, non sono uno di quei puristi che crede che questo mestiere si debba fare alla larga dalla tecnologia, anzi penso che sia giusto trovare il proprio modo per far convivere digitale e artigianale, infatti nel mio processo creativo - nonostante io parta quasi sempre da carta e matita - utilizzo anche nuove tecnologie che mi aiutano a velocizzare alcuni aspetti del mio lavoro senza snaturare il risultato. Penso che in questo senso sia necessaria tanta consapevolezza e rispetto per quest’arte, in modo da ottenere un risultato più artigianale e autentico possibile, ma senza appunto demonizzare la tecnologia.

#4 answer 

Come riesci a comunicare ai tuoi clienti il valore dell’artigianato e del lavoro manuale?

I social in questo sono stati fondamentali, hanno fatto sì che potessi far vedere tutto il lavoro, la ricerca e la cura che c’è dietro ad un apparentemente semplice insegna. Senza questo penso che sarebbe stato molto più complicato far apprezzare questo lavoro.

#5 answer 

Il tuo lavoro artigianale e manuale richiede precisione, pazienza e tempo. Quali sono gli aspetti più difficili di questo mestiere per te e quali per chi sceglie di acquistare un tuo manufatto?

Sinceramente penso che questo sia un mestiere difficile e complesso in generale. Le tecniche sono tantissime e necessitano di una curva di apprendimento molto lunga prima di poterle padroneggiare. Inoltre è necessaria molta ricerca, perché le tecniche non sono l’unica cosa che rende magici questi manufatti, infatti lo studio delle lettere e la ricerca stilistica sono fondamentali per creare delle insegne efficaci e che attirino l’attenzione. Per chi sceglie di acquistare un manufatto invece l’aspetto più difficile, oltre il tempo, forse è quello di doversi affidare ad un artigiano e fargli svolgere il suo lavoro senza interferire troppo nel processo creativo, ma per fortuna sempre più spesso i miei clienti vengono da me e si affidano completamente a me, di questo sono molto felice.

#6 answer 

Qual è il progetto che ti ha dato più soddisfazione fino ad ora?

In realtà mi viene difficile rispondere a questa domanda, perché a loro modo, tutti i progetti sono sfidanti e ti danno tanta soddisfazione quando li completi. Posso dire che in generale la cosa che mi da più soddisfazione è lavorare con la foglia d’oro, perché a volte sono necessari giorni per finire quel tipo di lavorazione e non vedi il risultato definitivo fino all’ultimo, quindi quello si, mi da molta soddisfazione.

#7 answer 

C’è un progetto o una collaborazione che ti ha permesso di sperimentare nuove tecniche o che ti ha spinto a reinventare il tuo stile artigianale?

In realtà per fortuna mi metto in condizione di sperimentare nuove tecniche in quasi ogni progetto che faccio, è una delle cose che amo di più di questo lavoro, potendo collaborare con realtà molto diverse, dalla salumeria storica al brand di streetwear.

#8 answer 

La tecnica della foglia d'oro è molto raffinata e richiede grande abilità. Come hai imparato a utilizzarla e quale valore aggiunge alle tue creazioni?

Ho imparato questa tecnica a Londra quasi 10 anni fa, da degli artigiani che insegnano ancora come fare questo mestiere. Questa tecnica è sicuramente la mia preferita, proprio perché dà un valore unico alle mie opere. L’aspetto più interessante è che l’oro è un metallo chimicamente inerte, cioè non ossida e non cambia aspetto nel tempo, inoltre ha una lucentezza e una malleabilità unica che permette quindi di attirare lo sguardo dei passanti con eleganza.

#9 answer 

Quali sono le sfide tecniche più grandi quando lavori con materiali tradizionali, come il legno e la foglia d’oro, rispetto ai materiali moderni?

La sfida più grande è solo una, il tempo. Tutto il resto si riesce a padroneggiare e domare con un po’ di pratica e di pazienza, quindi non mi spaventano, l’importante è non avere fretta.

#10 answer 

Alla Lettera, il tuo studio aperto da poco in centro a Conversano, è uno spazio di creatività e produzione, cosa rappresenta per te questo posto?

Per me questo è un traguardo davvero importante, è una gioia enorme poter avere una mia insegna in un centro storico come questo, mi permette di far vivere questo mestiere tra le vie di un paese storico della Puglia come poteva succedere 100 anni fa e visto che questo mestiere è quasi completamente scomparso, soprattutto al sud, sono molto fiero di aver avuto questa opportunità. Molto spesso quando sono in giro per l’Italia a dipingere, mi capita che qualche anziano si fermi a parlare con me e mi dica che quando era giovane ricordava che c’era qualcuno che faceva questo mestiere, quindi mi piace pensare che sto seminando ricordi di questo tipo nelle nuove generazioni che passano davanti al mio laboratorio e che tra tanti anni ricorderanno che c’era un pittore che dipingeva le insegne a mano in quella bottega, in via Martucci 54, a Conversano.

#11 answer 

Siamo giunti quasi al termine dell’intervista, in redazione siamo tutti appassionati di musica, ed è uno dei linguaggi artistici che privilegiamo, ti va di dirci tre tracce a cui sei particolarmente legato. Grazie.

Sinceramente non ne ho una in particolare, facendo questo mestiere sto spesso fermo insilenzio per molto tempo quindi come potete immaginare sono un avido ascoltatore, però come tutti quelli che ascoltano tanta musica diversa non ho brani preferiti, mi piace cambiare sempre.