Nel restyling del Bistrot della Casa degli Artisti curato dall’architetto Filippo Taidelli, la matrice virtuale comune a tutta la “Casa” data da una struttura modulare che coniuga uniformità formale e flessibilità funzionale, qui nel bar genera due volumi: uno basso e largo ed uno snello che si inseriscono nello spazio in punta di piedi per generare una matrice formale dalla pelle camaleontica, calda ed animata
Bistrot della Casa degli Artisti tra atmosfere da laboratorio industriale in chiave domestica e vivaio urbano
A Milano, il Bistrot della Casa degli Artisti è il cuore pulsante della residenza: luogo di incontro, filtro di accesso al magnifico giardino, elemento di riferimento per il pubblico e focolare domestico dei suoi abitanti
- #Europa>
- #Italia>
- #Architettura>
- #Ristorazione>
- #Bar / Caffetteria>
- #Restyling>
- #Interior>
- #Ristrutturazione>
Un dinamico patchwork di texture e colori prenderà vita sui diversi livelli dei due volumi, in un alternarsi di persone, bottiglie, casse, bicchieri, reti metalliche e piani in legno. Di notte i nuovi volumi si trasformano in lanterne colorate retroilluminate che dialogano con lo spazio esistente sottolineato delicatamente da una linea di luce perimetrale
Le strutture da magazzino in ferro nero vengono addolcite dal contrasto con i piani in legno dei tavoli ed il pavimento in cemento esistente: il risultato è un’atmosfera da laboratorio industriale rivisitato che mantiene il fascino dei grandi spazi produttivi ma trasmette il calore domestico. All’esterno i riferimenti formali del bar si spostano verso l’atmosfera del vivaio urbano, introducendo la vita en plein air del dehor circondato da verde pubblico e privato
Gallery
Credits foto
Immagine di copertina, immagini articolo e gallery: Andrea Martiradonna
Credits progettisti
Filippo Taidelli, Rossi Bianchi Lighting Design
Credits Aziende
Future Fond